giovedì 27 novembre 2008

Stanotte ti ho sognata.
Eri così reale.
Abbiamo pianto e ci siamo abbracciate tanto, strette e unite come siamo sempre state.

Abbiamo pianto, consapevoli del nostro destino che ci avrebbe separate per sempre in questa vita ma che, oggi, non può nulla contro i nostri sogni e i nostri desideri, dove ci ritroviamo sempre.

Non è vero che il tempo guarisce, il tempo trasforma.
Trasforma la disperazione in ricordi che ti danno la salvezza.
O vivi o muori e tu, lo zampino per farmi vivere ce lo hai messo tutto.

Sono così felice dopo questi sogni, stremata ma felice perché è come rivivere momenti ormai troppo lontani che hanno lasciato un vuoto incolmabile... ecco, in queste notti magiche è come se quel vuoto, anche solo per un momento, fosse un pò meno profondo.

Per sempre insieme.



martedì 4 novembre 2008

Allarghiamo gli orizzonti

Dopo una ricetta tipica nazional popolare facciamo i raffinati e passiamo a una ricetta internazionale, tipica della cucina araba e molto usata anche nella cucina israeliana che ormai trovate ovunque nel web da quando, anche in italia, impazzano le rosticcerie tipo Kebab.
Ho letto che in Israele si trovano praticamente ovunque, dalle bancarelle in qualsiasi angolo di strada fino ai punti di ristoro in pieno deserto.
Da noi sono una valida alternativa vegetariana alla carne di montone che viene servita in queste rosticcerie turche.
Sembra che sia un piatto antichissimo, polpettoni a base di ceci o di fave erano conosciuti già ai tempi dei Faraoni .
Che dire? Hanno un gusto molto particolare e devono piacere questi sapori forti e speziati.
Twister e io li abbiamo promossi.
Possono essere una idea valida per una cena "in piedi" o per un aperitivo oppure... per una normalissima cena in famiglia, seduti a tavola come al solito, come abbiamo fatto noi che non aspettiamo certo occasioni particolari per sperimentare nuove ricette.


I miei Falafel


Ingredienti:
300 gr di ceci
1 cipolla
2 spicchi di aglio
1 mazzo di prezzemolo
2 cucchiaini di cumino
1 cucchiaino di coriandolo (pestato)
sale
pepe


Tenere i ceci a mollo per circa 24 ore. Dopo questo tempo scolare i ceci dall'acqua, metterli nel frullatore e frullarli insieme a tutti gli altri ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo.
Far riposare l'impasto nel frigorifero per circa un'ora dopodiché preparare delle polpette di media grandezza che faremo riposare nuovamente in frigorifero per un'altra ora.
A questo punto friggere le polpette in olio bollente e toglierle quando sono ben colorite.
Nei vari siti si diceva che a volte il composto potrebbe non risultare abbastanza sodo per cui si può ricorrere a un pò di farina per compattare il tutto, io non ne ho avuto bisogno.




Serviteli su un bel letto di insalata (io ho optato per delle carote), comunque con una verdurina cruda e fresca che vicino ai fritti è la morte sua...

martedì 28 ottobre 2008

Il bello (ma anche il brutto) dei paeselli


Abbiamo già avuto modo di dire quanto, Twister e io, volessimo vivere in un posto tranquillo, a dimensione d'uomo e non caratterizzato dai ritmi frenetici delle grandi città, come Milano e Roma, da cui veniamo.
Questi desideri sono ancora vivi in noi ma senz'altro, durante questi ultimi tre anni, abbiamo avuto modo di toccare con mano anche gli aspetti negativi della faccenda.

Prima cosa: il lavoro. La mentalità provinciale caratterizza non soltanto le piccole realtà, cosa abbastanza comprensibile, ma anche le poche grandi (o grandissime) aziende del territorio che sono diventate multinazionali. Nate decenni fa da artigiani illuminati, sono state ereditate dai figli (o nipoti) che non hanno le capacità dei loro padri. Di solito tendono a "tirare a campare" cercando di minimizzare i costi (comprensibile) anche a costo di non investire in progetti o risorse, e questo denota una visione perlomeno miope dell'imprenditorialità.
Peccato che, con questa mentalità, si limiti l'ingresso di nuova linfa vitale che potrebbe portare innovazione e crescita. Stiamo parlando di aziende con fatturati che vanno dai 50 mln€ fino ai 500 mln€.
Per fortuna noi abbiamo cercato sempre di mantenere il lavoro improntato in modo tale da poterlo gestire anche da remoto e questo ci ha permesso di mantenere i rapporti con importanti aziende delle grandi città. In tempo di crisi questa è stata un'ottima ancora di salvezza.

Seconda cosa: tutti conoscono tutti o, perlomeno, "pensano" di conoscere...
A questo proposito ne abbiamo delle belle da raccontare; intanto un giorno di un pò di tempo fa, i nostri vicini nonnetti si sono fatti grandi risate raccontandoci che erano venuti a sapere che qualcuno, in paese, in una serata come tante, stava per chiamare i carabinieri per mandarli a casa nostra perché sentivano urla e schiamazzi e pensavano che Twister mi stesse picchiando durante una furiosa litigata.

Ora chiariamo una cosa, come tutte le persone normali ogni tanto qualche sana e normale discussione la facciamo anche noi ma la cosa che obbiettivamente facciamo più spesso è quella di giocare, del tipo che Twister mi rincorre per tutta casa, io che scappo e urlo come una cornacchia,
lui che mi dice che mi ammazza di botte (e poi mi fa le carezze)... insomma facciamo gli scemi, in fondo ognuno si diverte come può!
Vabbè, sicuramente qualcuno che passava sotto le nostre finestre ha "frainteso" e per poco non ci manda i carabinieri a casa!
La cosa bella è che neanche i nostri nonnetti vicini di casa (che abitano lì ormai da una vita e che sono conosciuti da tutti) sono riusciti a far cambiare idea a questi soggetti pur affermando loro di non aver mai visto due persone affiatate e vicine come Twister e me... niente, non ci hanno creduto, tant'è che oggi, durante il nostro soggiorno romano, ho saputo (per telefono, sempre dai nonnetti) di una ulteriore voce che gira ormai da 15 giorni nel nostro ridente paesello:
"Sai quei due che abitano nella casa della roccia? si si, quelli che si sono sposati a dicembre scorso... si quelli dove c'è il marito che la mena, sai perché non ci sono? Sembra siano ritornati in città perché si sono lasciati, si si, si sono già separati dopo neanche un anno di matrimonio!" :-OOOO
... i nonnetti ancora ridono per telefono.

Ahhh dimenticavo, i nonnetti sono di Roma, vengono dalla città...

Questa cosa mi ha fatto riflettere molto su quanto, a volte, le persone possano trarre conclusioni errate dalle cose che sentono e che vedono intorno a loro (sarebbe più preciso dire da quello che pensano di vedere e di sentire).
Chiaramente questa è una caratteristica comune a tutto il genere umano, anche a quello "di città", è solo che forse qui c'è più l'abitudine a farsi gli affari propri, boh non lo so, magari nel nostro condominio di Roma tutto il palazzo la pensa come nel paesello solo che noi non lo sappiamo... ma non è questo il punto, il punto è che ogni volta che ci ritroviamo a fare considerazioni su qualcuno per sentito dire, bè... cerchiamo di fermarci, di riflettere e di capire che, forse, di considerazioni su gente e cose che non conosciamo veramente, forse, non dovremmo proprio farne.


domenica 26 ottobre 2008

Questa è Calimero

Domenica si lavora, come al solito perché io sono sempre in ritardo con le consegne...
Ieri è stato il 6° anniversario da quando abbiamo cominciato il nostro cammino insieme.
Calimero, solitamente alla scrivania di fronte alla mia sparisce per un pò... poi ritorna... con una merenda pomeridiana, un pò di frutta.

Gentile, penserete voi...

Ma io di persone che si dedichino con tanto Amore ad ogni cosa che fanno, proprio non ne conosco, a parte lei!

E come prepara una semplice merenda? In un modo che ti rende felice già soltanto a guardarla, soltanto a leggerci dentro la dedizione con cui si dedica a riempire ogni momento della sua e della mia vita.



Lei è il mio Mondo, la mia Vita.

Gufo Reale spesso quando ci vede assieme ci prende in giro con una una frase che, a mio avviso, ci descrive in effetti molto bene:

Respiro il tuo Respiro

Forse è proprio così.
Forse di più. Lei è il mio Respiro.

Senza di Lei perderei la parte più bella di me.
Perché Lei è la parte più bella di me.





lunedì 20 ottobre 2008

Da Roma un piatto Emiliano

Dovete sapere che Twister è un milanese doc, cresciuto in Città Studi per oltre trenta anni.
Del classico soggetto da grande città ha però ben poco, odia il caos cittadino ed è perfettamente in grado di vivere senza tutti gli agi tipici dei grandi centri urbani; il suo sogno era di vivere in un piccolo paesino immerso nella natura quasi dimenticato da Dio e quasi ci è riuscito visto dove ci siamo andati a rintanare (tranne nei periodi come questo in cui, per lavoro, siamo costretti a rituffarci nella grande capitale).
Questa passione gli deriva dai nonni, è con loro infatti che ha passato tutte le estati della sua infanzia e adolescenza in un paesino dell' Emilia Romagna, Capanne, che si trova a circa 5 Km da Balze (forse più conosciuto), a ridosso del Monte Fumaiolo che guarda la valle del Para.
Bellissimi luoghi devo dire, dove tutto è fermo e l'unica cosa che si trasforma sono i colori di una natura incontaminata che scandiscono le stagioni.
Tanto per farvi vedere:

Neanche a dirlo, come volete che si cucini in un posto così?
Bè, dovete sapere che Twister va pazzo per un piatto tipico di queste parti che gli faceva sempre la sua adorata nonna (no, avete capito bene, della mamma neanche l'ombra in cucina...) ed è molto tempo, diciamo anni ormai, che mi lancia la sfida...
Calimero la sfida l'ha accettata e domenica si è armata di parannanza, tavola e macchinetta per la pasta e ha sparato i suoi

Tortelli di patate alla piastra (o lastra)


La ricetta è tipica dell'Appennino Tosco-Romagnolo. E' un piatto povero, basato su ingredienti facilmente reperibili, farina e patate. Io, da brava romana, non ne immaginavo l'esistenza e devo dire che questa cosa di conoscere e imparare ricette che fanno parte della tradizione storica di regioni diverse mi piace un sacco.
La ricetta può variare da paese a paese ma a Capanne, nel comune di Verghereto, la fanno così:

Ingredienti:

Per l'impasto
1/2 Kg di farina (io ho usato la tipo 2 semintegrale ma comunemente viene usata la 00)
1 uovo
acqua q. b.
sale

Per il ripieno
1 Kg e 1/2 di patate
2 hg e 1/2 di ricotta
1 uovo (io non l'ho messo)
parmigiano
sale
pepe
noce moscata
latte q. b.


Per il ripieno unire tutti gli ingredienti alle patate lessate e schiacciate e ottenere una sorta di purè abbastanza sodo. Assaggiare e dosare i vari ingredienti, io ho usato Twister come cavia che a un certo punto ha esclamato: "si si, è proprio come quello della nonna!" ;-)
Lo lasciamo lì e passiamo ad impastare la nostra farina con 1 uovo al centro, il sale e tanta acqua quanto basta per amalgamare il tutto. Impastare energicamente fino ad avere una bella palla soda e liscia e coprire con un telo.
A questo punto sono ricorsa alla macchinetta della pasta della mia mamma... si lo so che la nonna li faceva col mattarello e che fatti col mattarello sono più buoni però che cavolo, con quello non sono così brava... va bene lo stesso no?
Insomma bisogna fare dei comunissimi ravioli, solo di dimensioni più grandi, tipo di 10-12 cm per lato che poi verranno mangiati con le mani.
I tortelli venivano cotti, un tempo, su una lastra di pietra ben calda che veniva posta sulla brace del camino, le nonnette del paese ancora oggi li cuociono sulla piastra della stufa e io, bè, io li ho cotti su una volgare piastra in ghisa sul fornello a gas della cucina.
Il tortello va cotto sulla piastra calda per 4 o 5 minuti per parte e comunque, fino a che non risultino leggermente bruciacchiati sulla superficie.


Per questa volta ho fatto contento Twister usando tutti gli ingredienti originali, la prossima volta farò sicuramente delle varianti; farò l'impasto con acqua, farina e sale senza l'uovo, e studierò delle alternative per togliere i latticini dal ripieno, sto già studiando la cosa, vi farò sapere.
Per ora godiamoci questi che sono proprio buoni.
Unico inconveniente è che se ne mangiano troppi, uno tira l'altro e con questa dose ne sono venuti una cinquantina, Twister e Calimero questa settimana assumeranno le sembianze (fisiche) dei tortelli...

martedì 14 ottobre 2008

Lo zucchero, questo sconosciuto

L'altra settimana ho cenato a Roma con delle care amiche che non vedevo da più di un anno causa il nostro trasferimento nelle Marche, il tram tram del lavoro, i (nuovi) figli arrivati ecc. ecc.
Tra una chiacchiera e l'altra c'è stato anche l'aggiornamento sulle mie nuove scelte alimentari che, come sapete, hanno ormai subìto da tempo un drastico cambio di direzione.

E' incredibile lo stupore che provoca sistematicamente questo argomento, come se parlassi di extraterrestri... invece parlo di cose che introduciamo giornalmente nel nostro corpo e che, proprio per questo, dovremmo conoscere al meglio.
Nessuno ha mai risposto alle mie argomentazioni con frasi tipo: "sai che anche io ho scoperto questa cosa? parliamone, scambiamoci le informazioni!"

Comunque, una delle mie amiche candidamente mi ha chiesto:" Se fosse come dici tu, perché nessun medico, nessun nutrizionista ci avvisa di queste cose? Sono alimenti che abbiamo sempre mangiato, possibile che facciano così male?"
La domanda è legittima anche se, al giorno d'oggi, la ritengo un pò ingenua.
E' un pò come dire:" Possibile che le azioni della Parmalat che la mia banca mi ha venduto fino a ieri..."
Capisco che sia difficile credere che degli alimenti ormai così radicati nella nostra dieta possano risultare così dannosi. Ma come, li diamo da mangiare ai nostri figli e i nostri genitori, ignari, li hanno dati a noi per una vita, come è possibile che nessuno abbia mai detto niente?

La risposta è presto detta, la salute non genera business e le nostre malattie garantiscono il pane quotidiano a tutto il sistema sanitario.
Perché i nostri studenti-futuri medici non vengono formati circa l'influenza dell'alimentazione sulla nostra salute? Perché sui libri di testo delle facoltà di medicina non ci sono libri di testo che parlino di tutto questo? Perché non si investe in quella che qualcuno ha definito "prevenzione primaria" (corretto stile di vita) mentre ci si dedica anima e corpo alla "prevenzione secondaria" cioè a tutta una serie di provvedimenti che potremmo evitare tipo test di laboratorio poco affidabili e spesso pericolosi o radiografie cancerogene e molto molto altro?

Quello che penso deduco si sia ormai capito, non credo di essere una estremista visto che un sacco di strappi e di concessioni me le concedo anche io ma sono convinta di una cosa; che sia nostro dovere fare il possibile per cercare di stare bene, vista la grande fortuna che molti di noi hanno avuto nell'essere nati sani (cosa che non si dovrebbe dare per scontata).
Allora ce la metto tutta, nel mio piccolo, per cercare di mantenere questa grande fortuna che mi è stata concessa...

Tutto questo per parlare di uno degli alimenti di cui sopra che dovrebbe essere messo al bando, lo zucchero semolato. Non dico nulla, vi rimando a un documento molto più tecnico e competente. Altrimenti potreste leggere il libro di Willian Duffy "Sugar Blues - Il mal di zucchero" e poi trarre le vostre conclusioni.

Insomma vedete voi, io intanto vi posto delle ricettine di biscotti che ho trovato girovagando in rete e a cui ho apportato delle varianti per renderle più gustose e per non farmi ripudiare da quel santo del Twister che di dolci ne "andava" matto.

Biscotti senza uova, senza burro e senza zucchero (:-O



Versione 1
100 gr di farina integrale
100 gr di fiocchi di avena piccoli

6 cucchiai di olio
6 cucchiai di malto di riso

1 cucchiaino di lievito

2 cucchiai di cacao
5 datteri
tritati grossolanamente
una manciata di noci

una manciata di mandorle

una manciata di nocciole

1 limone (scorza grattugiata + succo)

all'occorrenza qualche cucchiaio di acqua


Versione 2
3 banane mature

1/4 cup di olio

2 cup di fiocchi di avena piccoli

2/3 cup di cocco

1/2 cucchiaino di cannella

1/2 cucchiaino di vaniglia

1 cucchiaino di lievito

una manciata di noci
una manciata di mandorle

una manciata di nocciole

due manciate di uvetta sultanina fatta rinvenire in acqua tiepida
scagliette di cioccolato (magari comprate quello equo fatto con lo zucchero di canna)


Il procedimento è facile facile: riunite gli ingredienti secchi in una ciotola e mischiateli per bene dopodiché aggiungete gli ingredienti liquidi e semi liquidi (olio, banane schiacciate, malto).
Formate delle palline e schiacciatele leggermente. Infornate per circa 20 minuti a 180°.
A me piacciono ben cotti, soprattutto quelli della versione 2, visto che all'interno la banana li mantiene ben morbidi, una bella crosticina croccante esterna non è niente male.

Che dire? Secondo me sono molto buoni! Forse, però, non faccio testo vista la mia passione per i biscotti con la frutta secca... però anche Twister li ha promossi a pieni voti quindi... e non pensate che sia l'amore perché se una cosa non gli piace, lo dice eccome!

PS: Gufo Reale mi ha detto: "senza latte? senza uova? ma come si tengono?" Si tengono si tengono...

venerdì 26 settembre 2008

Ma che fine avete fatto?

No no, stiamo bene, benissimo...
no, non siamo partiti per lunghe vacanze... capirai, Twister ha lavorato ininterrottamente tutta l'estate...
no, non sono stata così impegnata...
no, non ho il pc rotto...
è che sono andata in piena crisi esistenziale/alimentare (niente cucina, niente ricette, niente di niente) e c'è voluto un pò di tempo per fare ordine su questa cosa e la soluzione è ancora lontana...

Da un po di tempo desideravo apportare dei cambiamenti al mio modo di mangiare, diversi incontri con persone vegetariane mi avevano fatto riflettere sul fatto se fosse giusto mangiare carne analizzando la cosa da un punto di vista etico ma non è facile quando si è stati abituati a mangiare certe cose da quando si è nati e quando si hanno avuti nonni che cuocevano l'abbacchio casereccio nel forno a legna della casa in campagna.
Per fortuna la fiorentina sanguinolenta mi ha sempre fatto schifo ma avevo anche io la mia bella passione per alcune delle "vecchie" cose: gli straccetti di manzo all'aceto balsamico o una bella piadina con il prosciutto crudo o un salamino casereccio o la buonissima amatriciana della mia cara ex suocera o il mio buonissimo gulasch... e che dire della mia (ormai famosa tra gli amici) cena messicana?

Un giorno della scorsa estate il Maestro Argimiro Nuñez, Direttore Cheung Kwok Wah Association Latino America del Venezuela, in visita presso la nostra scuola di Kung fu delle Marche, in occasione di un pranzo in suo onore mi disse che non mangiava "lo que camina, lo que vuela, lo que nada".
Ho pensato spesso a queste parole e alla persona che le aveva pronunciate che sfatava il mito ormai desueto secondo il quale i vegetariani sono persone smunte e con vari problemi di salute che la mancanza di proteine animali provocherebbe ecc ecc... insomma, il maestro Argimiro Nuñez può essere definito, senza alcun dubbio, il ritratto della salute e, senza tanti giri di parole, un bel "fico", (scusi se mi permetto maestro...)

Vabbè, a parte questo episodio un giorno ci si mette anche mio fratello (Twister da quel giorno ha cominciato ad odiarlo un pochino) che mi dice: " smetti di mangiare la carne che fa solo male..."; mio fratello è un bel quarantenne in straforma fisica, grande sportivo e da sempre attento a quello che mangia.
A quel punto all'aspetto etico si è aggiunto anche l'aspetto salutare: "ma come fa addirittura male? si non bisogna esagerare come con tutte le cose ma perché fa male??????" E da lì è cominciato tutto, ho iniziato a fare ricerche su internet, a comprare libri sull'alimentazione e mi si è aperto un mondo, anzi, diciamo una voragine in cui sono sprofondata del tutto.
Più leggevo e più mi disperavo per tutte le cose che fino ad allora avevo semplicemente ignorato, di queste cose mano a mano cercherò di parlarne nel tentativo di fare chiarezza anche dentro di me.

Ormai da tempo, con Twister, avevamo modificato il nostro modo di mangiare, cercando di privilegiare determinati alimenti.
Da sempre onnivori avevamo gradualmente cercato di eliminare i cibi a base di proteine animali, zuccheri e farine raffinate e latticini. Qualche volta sgarravamo ma nel quotidiano cercavamo di seguire queste regole.
Certo è difficile perché nonostante uno si convinca che è la cosa giusta da fare poi, quando vai a leggere i tuoi foodblog preferiti ti puoi imbattere in questo e questo e allora tutte le tue convinzioni vacillano e... no ma è solo un momento, allora ti dici che andrà tutto bene, in fondo le vecchie abitudine sono dure a morire ma noi ce la faremo!

Poi un giorno mi sono imbattuta in questo sito e ho iniziato a documentarmi sull'argomento, ho comprato anche il libro e ho letto i vari forum dove un sacco di persone parlavano delle loro esperienze circa la strada intrapesa. Una strada non facile, per molti quasi impossibile...
Devo dire che questo incontro mi ha messo veramente in crisi, non bastava aver eliminato tutte le cose citate, qui si parlava di una dieta essenzialmente crudista che sembra essere l'unico tipo di alimentazione sana per l'uomo.

E Twister? Twistwr ha vissuto e subìto tutte le mie paturnie e le mie fissazioni. Per l'intera estate siamo andati avanti quasi esclusivamente a insalate e frutta (devo dire che è stato sicuramente il cibo più adatto visto il caldo infernale che ha fatto a Roma) con qualche intermezzo di verdure cotte, carboidrati integrali e qualche strappo di pizza e di gelato (bè mica siamo perfetti...).

Adesso abbiamo fatto qualche passo indietro (in fondo il caldo è passato...), la crisi non è del tutto superata ma ci stiamo lavorando, io continuo a documentarmi e a cercare di capire e, nel frattempo, sono tornata a cucinare e a non mangiare solo cibi crudi.

Ma soprattutto, come dice Twister, se è vero che tutto parte dalla psiche e lui gode così tanto a mangiare, una tantum, una cosa "zozza", può essere che faccia così male?
Allora abbiamo raggiunto un accordo, ogni tanto qualche strappo se po fà e lui, un cosone grande e grosso alto un metro e novanta e con due spalle tante diventa felice e sereno come un bimbo...


... e io cerco di essere meno integralista, altrimenti il mio amico Lanfry mi dice che sono una talebana.
Approfitterò di questo blog per fare le mie riflessioni e per cercare di capire cosa cucinare e cosa mangiare per cercare di stare bene, almeno per quello che sono le nostre possibilità, poi... bè poi staremo a vedere quello che succede.

Ciao a tutti e un grazie a Twister, che mi capisce e sostiene... sempre.

giovedì 3 luglio 2008

Vedi, a comprar la farina...

Vi sarà sicuramente capitato al supermercato di comprare dei pacchi di qualunque tipo di ingrediente e di leggere delle ricette riportate sulle confezioni ... si lo so Gufo Reale, a te non capita mai ma diciamolo, sei un caso abbastanza anomalo fra tutti quelli di mia conoscenza.
Comunque, torniamo a noi, facendo scorta di pacchi di farina nel mio negozio bio ho letto, sul pacco della farina tipo 2 una ricettina niente male che è capitata proprio a fagiolo visto che la sera prima la mia sempre cara vicina di casa ottantenne mi ha gentilmente offerto una ricottina ancora tiepida fatta dalla nipote poche ore prima.
Allora ho deciso di fare uno strappo alla regola, mi riferisco alla decisione di eliminare quasi del tutto i latticini (come si fa a non mangiare la ricotta appena fatta???????)
Da qui è nato il mio

Tortino salato senza uova


Il mio tortino per modo di dire visto che la base è la quiche di Petula che ho già sperimentato qui (con la variante del vino bianco al posto della birra) e la farcia è ripresa dalla ricetta della confezione... Bhè io ho aggiunto... i semi di sesamo, ecco, qualcosa anche di mio effettivamente c'è!

Ingredienti:
per la pasta:
- 150 gr di farina integrale
- 150 gr di farina tipo 2
- 130 gr di vino bianco secco
- 70 gr olio extra vergine
- sale

per il ripieno:
- 200 gr di ricotta (bhè si sa, quella di pecora è più saporita)
- 150 gr di zucchine
- 150 gr di carote
- 80 gr di piselli (freschi o surgelati)
- 1 spicchio di aglio
- semi di sesamo
- prezzemolo
- sale
- olio extra vergine


Preparare la pasta amalgamando tutti gli ingredienti, fare una palla, avvolgerla nella pellicola e lasciarla in frigorifero per circa una mezz'ora.
Tagliare le zucchine e le carote a piccoli dadini e farle rosolare qualche minuto insieme ai piselli con l'olio e l'aglio tritato. Coprire e far stufare per circa 10 minuti dopodiché insaporire con il sale e il prezzemolo tritato.


Stendere la pasta in una teglia del diametro di 24 cm facendo rialzare leggermente i bordi, bucherellarla con una forchetta per evitare che si gonfi durante la cottura e infornare 15 minuti a 180°.
Amalgamare bene il preparato di verdure alla ricotta e stendere sulla pasta, cospargere con i semi di sesamo (questa l'ho pensata ioooo) e infornare per circa altri 15 minuti, controllate che la pasta sia dorata.

Se vogliamo evitare i latticini possiamo tranquillamente sostituire la ricotta con una uguale quantità di tofu.

Bon appétit avec la quiche!

lunedì 16 giugno 2008

Un nuovo amore

Si si, qui lo dico e qui lo affermo, ho un nuovo amore che è andato a supplire questo che un tempo sembrava insostituibile... si sa, le donne sono volubili :-))))
(Twister mi guarda con sospetto... ha detto che spera che con gli uomini possa essere più ferma) ma vi assicuro che mai avrei pensato di poterla avere ancora più soffice, più gustosa, più colorata.
Insomma se avete una minima predisposizione ai colori solari (arancione) e non siete allergici alla frutta secca (mandorle) vi consiglio mooooolto fermamente questa buonissima


Torta di carote


La ricetta l'ho accalappiata da qualche parte nel web in un foodblog che però ho dimenticato di trascrivere, generalmente lo faccio sempre se trovo ricette di mio gusto.
Ho apportato però delle varianti alla ricetta originale quindi vi scrivo direttamente la mia versione modificata

Ingredienti:
- 3 uova
- 250 gr di carote magari bio
- 100 gr olio (io ho usato l'extra vergine ma se vi risultasse troppo forte usatene uno più delicato)
- 250 gr di farina (metà integrale e metà di tipo 2)
- 150 gr di zucchero di canna (ho evitato quello integrale che sarebbe migliore dal punto di vista nutrizionale ma che per i nostri gusti sa eccessivamente di melassa)
- buccia grattugiata + succo di un limone bio
- 3 cucchiai di mandorle pelate
- 3 cucchiai di pinoli
- 1 bustina di cremor tartaro



Pulire le carote e passarle nel mixer con la lama di acciaio insieme alle mandorle e ai pinoli, facendo attenzione a non ridurre il composto a purea ma lasciandolo tritato grossolanamente.
Togliere il trito dal contenitore, riporlo in un piatto e cambiare le lame di acciaio con quelle di plastica più adatte per impastare; versare nel mixer, nell'ordine, le uova e lo zucchero, montare qualche minuto e aggiungere l'olio, il limone (buccia + succo), la farina, il lievito e all'ultimo unire delicatamente il trito di carote.
Versare tutto il composto in una tortiera, io ne ho usata una apribile con diametro 24 cm rivestita con carta da forno bagnata e strizzata (così niente burro! :-))))))
In forno a 180° per circa 40'.
Una volta fredda cospargere con dello zucchero di canna a velo ma vi assicuro che è buonissima anche senza.




Slurp slurp!
Un disastro! Il twister e io ce la facciamo fuori in due giorni fra colazione, dolcetto dopo pranzo, merenda, dolcetto dopo cena...

giovedì 5 giugno 2008

Le coccinelle portafortuna

Ambarabaciccicoccò
tre civette sul comò
Che facevano l'amore
con la figlia del dottore.
Il dottore si ammalò.
Ambarabaciccicoccò.

Ma voi l'avete mai capita stà filastrocca?

Si lo so che serviva per la "conta" e veniva usata dai bambini per esempio quando dovevano decidere chi "stava sotto" a nascondino (i bambini di oggi secondo me non la conoscono proprio), ma, a parte la rima che è riuscita, che senso ha? e poi, non per fare la bacchettona ma una filastrocca per bambini a sfondo sessuale?

Mi immagino il ragazzino che a scuola, dopo la lezione di educazione sessuale chiede alla maestra: "ho capito come fanno l'amore la mia mamma e il mio papà ma non mi è chiaro come possano fare le civette a fare l'amore con la figlia del dottore... :-O

Vabbè, intanto però ieri sera, sul davanzale di casa di Lanfry e Cipolla abbiamo assistito a un duetto amoroso fra due coccinelle e, violando completamente la legge sulla privacy, il grande Lanfry le ha immortalate:



Quindi, considerando che le coccinelle già di loro portano fortuna, se le becchi anche che fanno l'amore cosa vorrà dire?... :-)))))

domenica 1 giugno 2008

L'ultimo tiramisù

No vabbè cosa andate a pensare?
Noi stiamo bene, a casa tutto bene, i nostri stanno bene è solo che sta per arrivare l'estate (anche se dal tempo non si direbbe) quindi, come ogni anno, diamo l'addio al "dolce" re dell'inverno, il dolce talmente calorico da doverlo saggiamente evitare in periodi di bikini e da riproporre quando avremo quei bei maglioncioni invernali che possano celare i disastri da lui prodotti.

Udite udite, uno squillo di trombe annuncia l'addio all'ultimo

Tiramisù (della stagione)


Lo so che lo sapete fare tutti, chi non sa fare il tiramisù?
Ma la ricetta la metto lo stesso, non sia mai passasse di qui l'unica persona al mondo che un tiramisù non lo ha mai fatto in vita sua! ...Ciao gufo reale!!! :-)))))

Ingredienti:
- 2 uova
- 2 cucchiai colmi di zucchero di canna
- 250 gr di mascarpone freschissimo
- 100 gr di panna montata
- savoiardi
- caffè ristretto
- cacao amaro




Separare i tuorli dagli albumi e riporre quest'ultimi in frigorifero.
Lavorare con delle fruste elettriche i tuorli con lo zucchero sino ad avere un composto bello spumoso, aggiungere il mascarpone precedentemente lavorato con lo sbattitore o con una forchetta e ridotto a una crema vellutata e senza grumi.
Ora recuperare gli albumi belli freddi dal frigo e montarli con le fruste elettriche sino ad averli belli sodi (la sapete quella che gli albumi ben montati dovrebbero tenere in piedi un cucchiaio no?), incorporarli delicatamente al composto e, per ultimo, incorporare qualche cucchiaio di panna montata. Io amo aggiungere anche due cucchiai di caffè per aromatizzare in modo quasi impercettibile la crema. Riporre in frigo.
Ora, in una teglia o in bicchieri/coppette monoporzione, "comporre" il dolce alternando strati di savoiardi appena bagnati nel caffè (vi prego non fate l'effetto pappetta) alla crema che deve essere abbondante, morbida e generosa soprattutto nell'ultimo strato coprente.

Appena prima di servire spolverizzare a piacere con cacao amaro.



Qui nella versione in coppetta


Ora vi dico che nella mia quasi ventennale esperienza di realizzatrice di tiramisù ho provato un pò tutte le versioni, da quella con i pavesini al posto dei savoiardi a quella senza panna a quella con la variante del cocco grattugiato come copertura... e difficilmente (potrei dire forse mai) mangiavo questo tipo di dolce nei ristoranti.

Da quando con Twister ci siamo trasferiti nelle Marche, abbiamo scoperto una trattoria a conduzione familiare in un paesino vicino al nostro dove preparano un tiramisù spettacolare, Twister non ha avuto il coraggio di dirmelo in faccia ma ho capito dai mugolii che faceva mentre lo mangiava che superava nettamente quello preparato da me... mai sentito mugolii in casa :-(((((
Ho cercato di carpire il segreto ma niente, il figlio della cuoca un giorno si è fatto scappare che loro i pavesini non li bagnano al caffè ma li mettono secchi e li inondano di crema, ci pensa lei ad ammorbidirli.
Non so, dovrò provare la variante ma in questo caso del caffè che ne facciamo? e poi che tiramisù è se non c'è il caffè?
Comunque anche senza caffè è spettacolare, una volta mi è sembrato di sentire dei granelli di amaretti, possibile?
Se c'è qualche marchigiano che fa il tiramisù in a similar manner faccia un cenno, tanto c'è tempo fino al successivo inverno per il prossimo tiramisù.

mercoledì 28 maggio 2008

Intermezzo romano

Ricordo quando li faceva la mia mamma, ricordo mia nonna che li cuoceva nel forno a legna, in campagna, ricordo quando davo il tormento alla mamma del mio ex marito che li faceva buonissimi... (veramente ancora oggi glieli chiedo in memoria dei vecchi tempi :-))))))

Insomma questo è un piatto che mi ha sempre accompagnato, da quando ero piccola sino all'età adulta. E' un piatto della tradizione estiva romana e laziale, in qualsiasi stabilimento balneare andiate sul litorale romano o in qualunque rosticceria di Roma e dintorni sicuramente troverete, sempre, in bella mostra

I pomodori ripieni di riso cotti al forno con le patate


Faccio subito una precisazione sull' ingrediente principale, il pomodoro.
Non prendo mai quelli del supermercato che riportano la dicitura "pomodori da riso" e che risultano essere tutti uguali, enormi e di un colore rosso pallido.
Il segreto della loro riuscita è scegliere pomodori di stagione, quelli rossi rossi da sugo o, in piena estate, i famosi casalino (magari scegliete quelli un pò più grandi) che risultano essere molto più gustosi e saporiti, io ho acquistato questi nel mercato rionale di casa mia



Ingredienti per due persone:

- 6 pomodori rossi da sugo (consideratene almeno due/tre a persona a seconda della grandezza)
- riso Arborio o Vialone nano (due cucchiai per ciascun pomodoro + tre cucchiai per insaporire le patate)*
- 1 spicchio di aglio
- qualche foglia di basilico e di prezzemolo
- 5 patate
- olio extra vergine
- sale
- pepe (eh si, stavolta ci vuole proprio)

*io ormai uso sempre il riso integrale ma devo avvisarvi che i tempi di cottura si raddoppiano (dai 50' canonici a quasi 2h) quindi, nel caso, attenti a fare le patate belle cicciotte per non farle bruciare

Laviamo bene i pomodori, tagliamo la calotta superiore con un coltellino affilato e svuotiamo l'ortaggio della polpa e del succo che raccoglieremo in una insalatiera.


Sminuzziamo eventuali pezzi di polpa e aggiungiamo il riso, il sale, l'aglio il basilico e il prezzemolo tritati, un bel giro di olio e un pochino di pepe.

Questo bel composto può (per alcuni DEVE) essere preparato con un bel pò di anticipo, dalla mattina per la cena o addirittura anche il giorno prima, per farlo insaporire ben bene.

Comunque, una volta pronto, andiamo a riempire i pomodori (che avremo salato sul fondo) con il composto; con le dosi che ho scritto ne avanzerà sicuramente un pò e lì andiamo a insaporirci le nostre patate tagliate a spicchioni a cui aggiungeremo un abbondante pizzico di sale, olio per condire e una generosa macinata di pepe.


Sistemare il tutto in una teglia, versare ancora un filo di olio sopra i pomodori, coprirli con la loro calotta e infornare a 180° fino a che le patate non risulteranno cotte. Gli ultimi 10' però togliamo la calotta ai pomodori così si fa una semicrosticina.

Che dire, a me piacciono un sacco e anche Twister apprezza in quanto lui, milanese, ha ormai abbracciato la causa culinaria della capitale... cosa non si fa per amore :-)))))))

mercoledì 14 maggio 2008

Compleanni & Concerti

Twister: "Calimero fa pressing, spinge, insiste... dice che non scrivo mai niente sul blog... non èè così... non è vero che non scrivo... vorrei scrivere... l'idea c'è... l'impegno ce lo metto... sono i risultati che scarseggiano... volete farmi un processo? sono sotto inchiesta? GIUDICE!!!! E' UN COMPLOTTO!!!!"

Calimero: "Twister... ti ho solo detto di scrivere un post"

Twister: "sì sì.. lo so... tu dici 'scrivi un post' e invece intendi Brutto Disgraziato Nullafacente Perditempo Zozzone Perché Non Impieghi Il Tuo Inutile Tempo Per Fare Qualcosa Di Costruttivo Per Il Nostro Blog?"

Calimero: "Ma...."

Twister: "Sì sì... te lo leggo negli occhi, il tuo sguardo accusatorio, i tuoi occhi iniettati di sangue quando pensi che io non scrivo post sul blog..."

Calimero: "No, guarda..."

Twister: "BASTA!!!! VA BENEE!!!! SCRIVO SUL BLOG!!! SI!! VA BENE!!!!" (pant!! pant!!)

Calimero: "...."


Effettivamente forse sono un pò permalosetto, sì... mi sento in colpa del fatto che non scrivo mai sul blog delegando all'affidabile Calimero il compito di tenere aggiornato questo insolito diario elettronico.
Ma se di diario si tratta, allora, almeno i momenti speciali andrebbero almeno ricordati.
Come sabato 10 maggio quando siamo andati a vedere il primo concerto di Lorenzo "Jovanotti" del Tour Safari 2008.
Per il compleanno di Calimero, dopo ANNI(!!) in cui non le regalavo niente (lo so, lo so, mea culpa... ma non sono mai stato abituato a fare i regali... e non mi interessa riceverli.. sono un pò regalo-fobico), le ho fatto trovare almeno un piccolo presente da scartare: un cofanetto di DVD di vecchi film con la divina Audrey Hepburn, film di cui Calimero va matta.

Ma l'altro regalo (mica potevo pensare di cavarmela con un pacchettino dopo anni di latitanza dal mio compito di fornitore ufficiale di regali) credo sia stato più piacevole e, forse, "più nostro":
due biglietti per il primo concerto del nuovo tour Lorenzo.
I posti, è vero, erano un pò indietro... ci hanno detto che sul palco c'era Jovanotti ma sarebbe potuto essere anche Magic Johnson e noi probabilmente non avremmo visto la differenza :-(
A mia discolpa (come vedete non ho assolutamente la coda di paglia) posso dire che a causa del lavoro facciamo fatica a fare programmi a lunga scadenza; quindi, per noi, prenotare un concerto con 6 mesi di anticipo è molto vicino ad un'utopia e quando si arriva in prossimità della data del concerto i soli posti disponibili sono quelli ad un miglio e mezzo dal palco.

Bene, per chiudere questo post, non resta che dare il link della prova di quanto detto. Sappiate che è tutto vero, laggiù, in fondo, lontano, c'era proprio Lorenzo... o almeno così si vociferava.





PS:
Con Calimero, tutti i giorni sono speciali....

mercoledì 7 maggio 2008

Altro che dolcezze...


Volevo pubblicare un dolce ma ho deciso di rimandare, non è giornata di dolcezze.
Certe notizie ti lasciano l'amaro in bocca per cui parlare di una cosa bella ma leggera come una ricetta ti sembra decisamente fuori luogo.

Mi riferisco alla vicenda del ragazzo di Verona, Nicola Tommasoli, pestato a sangue, fino a morire, da cinque ragazzi veronesi.
La cosa sconcertante è che non esiste un motivo per quello che è accaduto; di cronache di delitti ne sentiamo continuamente alla televisione, il tale che ha ammazzzato la fidanzata perché lo aveva lasciato, quello che ha sparato al vicino di casa dopo anni e anni di litigi furiosi, quello che stermina la famiglia perché in preda alla depressione, quello che uccide l'anziano genitore perché malato, quello che pugnala l'inquilina che non gli paga l'affitto da mesi... ce ne sono un'infinità da raccontare ma tutti con qualcosa in comune, una motivazione.
Una motivazione che, anche se inaccettabile e giudicabile, rimane pur sempre una motivazione.
Stavolta no, non c'è neanche quella.
I cinque ragazzi sono simpatizzanti dell'estrema destra ma sembra che la politica non c'entri nulla, avevano solo voglia di picchiare qualcuno e hanno cercato un pretesto per farlo.

Io non sono molto in sintonia con questa tesi, per me la politica c'entra eccome, c'entra questa ideologia che si ispira ad ideali nazifascisti e che fa dell'odio verso lo straniero o il "diverso" il suo credo.
Provate a pensare se, quello che è successo, fosse stata opera di extracomunitari.
La destra avrebbe messo immediatamente alla gogna i colpevoli, invece, questa volta, i mostri sono di casa nostra, ragazzi di buona famiglia e "simpatizzanti" di destra.
E allora Fini, il nuovo Presidente della Camera dei Deputati, ha affermato che sì, per carità, i ragazzi vanno sicuramente puniti ma che l' omicidio di Verona ed i fatti di Torino non sono paragonabili, e quindi ha dichiarato che le bandiere bruciate al salone del Libro di Torino da gruppi anarchici sono fatti ben più gravi.
Si asserisce quindi che l'omicidio di Verona non è motivato da alcuna matrice ideologica mentre i fatti di Torino sarebbero sintomo di una sinistra radicale sempre piu' antisemita.
Che obiettività eh?

Forse qualche ragazzo che ha pensieri strani dovrebbe leggere qui





... intanto i genitori di Nicola Tommasoli hanno dato il consenso per l'espianto degli organi.


Capirete allora perché oggi non posto una stupida torte di carote.

giovedì 1 maggio 2008

Si ricomincia

Eh si, anche stavolta ne è passato di tempo...
Abbiamo passato, Twister e io, un periodo lavorativo molto intenso. Ad un certo momento si è verificata una breve pausa tra una consegna e l'altra, Twister mi ha guardata negli occhi e mi ha detto: "Ora o mai più!!!"
Allora capite, avrei dovuto scegliere fra rimettermi a cucinare e aggiornare il blog oppure prendere la palla al balzo, preparare le valigie con costumi e teli da mare e ...

PARTIRE PER L'ISOLA DI GRAN CANARIA !!!


Una settimana di sole, mare, passeggiate in spiaggia, letture e cibo ma soprattutto relax, relax e ancora relax per ricaricare le batterie ormai quasi completamente scariche.

Volete sapere come è andata?
Allora, la settimana di sole giusto in cartolina, la foto che vedete sopra è uno dei soli tre giorni di sole che abbiamo avuto; sembra sia stato un caso eccezionale quello di aver avuto più giorni di tempo coperto con un vento pazzesco... :-(((

Il mare bellissimo, si ma solo da ammirare visto che l'oceano, come sapete, ha un'acqua talmente ghiacciata (poi senza il sole!!!) tanto che gli unici in grado di bagnarsi erano degli energumeni tedeschi evidentemente abituati a ben altre temperature... :-O

Passeggiate in spiaggia si, tantissime. La spiaggia di Maspalomas è lunga più di 10 Km ed è bellissima per cui camminare sul bagnasciuga è molto invitante, soprattutto perchè, parallele a pochi metri dal mare corrono le famose Dune. Bellissime, sembra di avere un deserto in riva al mare.

Libri iniziati e terminati prima del previsto, Twister ha divorato in tre giorni "Il cacciatore di aquiloni" che gli propinavo ormai da due anni ma che non riusciva a leggere perchè a casa dà sempre precedenza a degli improponibili e incomprensibili volumoni stranieri di informatica e matematica finanziaria... vabbè che volete, ognuno ha le sue stranezze.

Cibo tanto, avete presente quei ricchissimi buffet internazionali? Sinceramente mi sentivo anche in colpa per tutto quel bendiDio lì a portata di mano...

Relax tanto, Twister è anche riuscito a partire senza computer, tanto per farvi capire... sarebbe come dire che Linus si è separato dalla sua coperta

Insomma devo dire che è andata benissimo, nonostante il tempo un pò birichino, (tanto non siamo tipi da lucertole che si rosolano intere giornate sotto il sole) abbiamo raggiunto il nostro scopo, quello di riposarci.

Ci sentiamo molto fortunati per avere avuto questa opportunità di poter lasciare tutto per una settimana e andare in un posto così bello dove si è molto coccolati, direi che di questi tempi non è una cosa così scontata che ne dite?

Allora adesso si ricomincia nonostante la testa sia ancora sulle bellissime dune di Maspalomas, nonostante si vorrebbero passare le giornate a leggere bellissimi libri e a vistare bellissimi paesi esotici e nonostante SIA SALITO NUOVAMENTE BERLUSCONI AL GOVERNO.

Dai papà, dai gufo reale, non vi abbattete, com'è che dicono? Le sofferenze rendono più forti e consapevoli...

sabato 26 aprile 2008

26 Aprile 2002

Da una lettera scritta da Daria Bignardi:

" ... la nostra è una generazione impreparata al dolore. Ma la morte è questo: è la vita, sono i ricordi, è la nostra infanzia, è la nostra storia. E' amore. Tutto l'amore che chi se ne va ci ha dato. Per quello piangiamo e soffriamo così tanto quando ci muoiono i genitori: sappiamo bene che nessuno ci amerà mai più così. Ci piangiamo addosso, meschini.
Se muoiono di malattia è un'agonia. Se muoiono improvvisamente, una sciabola nel cuore.
Ti manca un pezzo e non ci puoi credere che potrai vivere senza il loro sguardo che ogni giorno ti manca di più. Capisci che l'unica cosa che conta nella vita è l'amore che puoi dare a chi te lo chiede, che siano i figli o i nonni o la prima persona che incontri per strada.
Ti illudi che passerai il resto della vita ad amare gli altri.
Forse lo farai. Forse no."




Ciao mamma

sabato 8 marzo 2008

E' arrivato Marco!!

Il 6 Marzo 2008, alle ore 14.15, è venuto alla luce Marco, 4.470 kg di guance e piedi. Dorme molto e ogni tanto si lamenta.
Tutto sua mamma, cioè la Twister's Sister!!!!

Un bacione a Marco e un augurio di taaanta taaaanta taaaaaaanta fortuna... gliene servirà molta, con la strana famiglia in cui è nato!!! :-)

giovedì 6 marzo 2008

L'erede al trono!

Finalmente abbiamo una foto di Simone, arrivato alle 20.55 del 22 Febbraio.
Eccolo in tutto il suo splendore


Tanti tanti auguri e tanti in bocca al lupo a papà Sergio e mamma Simona ... e a Simone l'augurio di una vita serena e felice.

Ciao!